L’emergenza climatica è ormai un dato di fatto impossibile da negare. Se fino a pochi anni fa il problema sembrava di fatto non toccarci direttamente, gli effetti del climate change oggi sono ben visibili anche nel nostro Paese (ma non solo).
Le ultime due estati ne sono state una dimostrazione inequivocabile, con il 2023 che si è guadagnato il primato negativo di anno più caldo di sempre, con una temperatura media globale di 1,45°C più alta rispetto all’epoca preindustriale.
Purtroppo, l’aumento della temperatura non è l’unico effetto del cambiamento climatico in corso, lo dimostrano gli eventi climatici estremi sempre più frequenti, la siccità che ha investito l’Italia nel 2022, oppure il rischio idrogeologico in costante aumento in un numero sempre maggiore di aree del Paese.
È evidente la necessità di un’inversione di marcia, un cambio di paradigma generale per limitare l’impatto delle attività umane sul pianeta e rallentare il passo del climate change. A livello globale ognuno dovrà fare la sua parte. L’UE lo fa con il pacchetto di riforme Fit for 55, con il quale si intende ridurre di almeno il 55% le emissioni di gas serra entro il 2023, e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Emissioni di CO2: il peso dei trasporti
Per raggiungere questi obiettivi occorrono interventi su larga scala, in molteplici settori.
In particolare, il settore del trasporto in Italia, nonostante alcuni progressi conseguiti negli anni più recenti (grazie anche al periodo pandemico), risultano ancora oggi caratterizzati da criticità in termini di sostenibilità, efficienza, carenze infrastrutturali, sicurezza.
Secondo i dati diffusi da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) aggiornati al 2023:
- le emissioni di gas serra causate dal settore trasporti costituiscono il 24,7% delle emissioni totali, di cui il trasporto stradale ne è la principale componente (circa il 93%)
- i veicoli privati passeggeri hanno contribuito per il 68,7%
- gli autobus hanno contribuito per il 3,1%
- veicoli commerciali leggeri hanno contribuito per il 10%
- i veicoli per il trasporto merci pesante hanno contribuito per il 15,4%.
Sebbene il maggior responsabile sia il trasporto privato (settore per il quale è già da tempo in corso un processo di elettrificazione), anche il comparto del trasporto merci su strada deve puntare alla decarbonizzazione, ovvero all’utilizzo di sistemi di propulsione alternativi ai motori a combustione, responsabili dell’emissione di grandi quantità di CO2.
Decarbonizzazione dei trasporti: elettrificazione ma non solo
L’elettrificazione del trasporto merci su strada è una delle vie da intraprendere, anche se non è l’unica.
Il progetto Zero Emission Truck, promosso dalla European Climate Foundation, è nato con questo obiettivo e punta a definire una strategia pubblica per azzerare le emissioni di CO2 del settore del trasporto merci su strada entro il 2050.
Nel 2021, il gruppo di lavoro ZET Italia ha presentato un report con alcune raccomandazioni necessarie per il Paese, affinché si possa davvero realizzare la transizione, riassumibili come segue:
- Elaborare una strategia nazionale per la decarbonizzazione del trasporto merci da parte dei Ministeri competenti.
- Aggiornare il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) integrando tra gli obiettivi lo sviluppo di energie rinnovabili alternative, tra le quali l’idrogeno. Coerentemente, promuovere l’utilizzo di energia rinnovabile per la produzione di idrogeno tramite elettrolisi.
- Accelerare lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica dedicata al trasporto merci.
- Investire sul territorio nazionale in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie delle batterie, nella loro produzione e nella contestuale filiera di riuso e riciclo.
- Destinare agli autotrasportatori incentivi per acquisto, noleggio o leasing di veicoli a emissioni zero. Introdurre sconti sui pedaggi autostradali per veicoli di trasporto merci della stessa categoria.
- Ricollocare l’erogazione di Sussidi Ambientalmente Dannosi, verso il sostegno all’approvvigionamento di veicoli a zero emissioni e alla realizzazione di impianti di ricarica
- Ammodernare il parco veicoli circolante, definendo una strategia nazionale che limiti la circolazione dei mezzi più inquinanti, a partire dalle aree urbane e metropolitane.
- Nell’eventualità del mancato raggiungimento dell’obiettivo di neutralità climatica al 2050, pianificare nuove misure per favorire il riequilibro modale e l’efficienza del sistema, oltre a introdurre azioni per anticipare la transizione verso veicoli a emissioni zero per alcune categorie di trasporti.
Indirizzare il settore del trasporto merci su strada verso la decarbonizzazione, quindi, non significa soltanto aggiornare il parco dei veicoli a combustione circolanti con camion elettrici, occorre operare un cambio generale di paradigma, a cui sono chiamati a contribuire tutti i soggetti coinvolti, dalle case produttrici agli utilizzatori finali.
Gli aspetti principali su cui occorre intervenire sono:
- L’efficienza dei veicoli: l’evoluzione tecnologica deve spingere sempre più nella direzione della riduzione del peso delle batterie e dell’efficientamento aerodinamico dei mezzi
- Più energia rinnovabile: non solo elettricità, quindi, ma è auspicabile lo sviluppo di nuovi sistemi di propulsione spinti da carburanti sintetici, biocarburanti o idrogeno
- Ottimizzazione delle tratte e dei carichi, in modo da ridurre i viaggi senza carico
- Diversificazione dei mezzi, incentivando l’utilizzo di sistemi di trasporto più sostenibili, via rotaia o via acqua
- Sensibilizzazione dei consumatori finali, affinché cresca in loro consapevolezza e si riducano le richieste di trasporto non necessarie o futili.
Alla sostituzione delle flotte di veicoli commerciali con motore a combustione con camion elettrici (o a idrogeno) deve corrispondere un’evoluzione anche in altri comparti strategici per la decarbonizzazione.
Ad esempio è necessario investire nella conversione professionale dei meccanici specializzati nell’area endotermica verso l’elettrica, in modo da garantire continuità operativa nella transizione.
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