Quando parliamo di sharing economy intendiamo un modello economico che prevede la condivisione di beni o servizi tra privati, in forma gratuita o a pagamento. Il tutto viene facilitato dalla rivoluzione digitale, che con la sempre maggiore diffusione di internet, delle community online e della tecnologia, riesce a mettere in contatto più facilmente persone ed aziende.
Si tratta di un sistema in costante evoluzione e che, negli ultimi anni, ha preso sempre più piede, ripensando il modo di scambiare beni e servizi tra le persone.
Quali sono i vantaggi della sharing economy?
- Evitare lo spreco dovuto sia alla produzione di nuove risorse per produrre nuovi beni, sia allo smaltimento dei prodotti che non vengono più utilizzati.
- La possibilità di acquistare prodotti e servizi ad un costo molto più basso e quindi accessibile a tutti. Con la pandemia quest’esigenza si è ancora più intensificata.
- La possibilità di recuperare parte dell’investimento iniziale dei prodotti acquistati, così da garantirsi anche un ritorno economico.
- Favorire il rispetto per l’ambiente, riducendo sprechi e consumi di risorse. Un tema più che mai attuale.
La tecnologia diventa così funzionale alla comunità, senza distruggerla. La condivisione di prodotti, idee e beni può vivere e prosperare grazie alla tecnologia, mettendo in connessione persone e rendendo facile lo sviluppo di applicazioni e piattaforme digitali ad hoc.
Ecco che così, con la sharing economy, ci si allontana di parecchio dai concetti di consumismo a cui siamo abituati, dove la proprietà di un oggetto è legge. Al contrario, entrano ora a piedi pari i concetti di riutilizzo e di condivisione, sempre più apprezzati e richiesti dal mercato.
Cosa comporta la sharing economy?
Il macro concetto alla base di questo sistema è l’efficienza nell’utilizzo delle risorse a disposizione. Pertanto, grazie a questo modello di business, si sono fatti strada molti concetti e nuove abitudini da parte delle persone.
Pensiamo ad esempio a tutto quello che riguarda la smart mobility (mobilità intelligente), che risponde alle diverse esigenze di mobilità individuale e collettiva, oltre a prevedere l’implementazione di nuove infrastrutture e soluzioni.
Dal car sharing al ride sharing, l’obiettivo è di riuscire a spostarsi solo quando serve in modo flessibile, integrato, sicuro, riducendo il traffico, gli sprechi di tempo e, soprattutto, l’inquinamento.
Car sharing e mobilità elettrica: il futuro degli spostamenti
Le grandi città, ormai al collasso dal punto di vista della mobilità su strada, sono il primo scenario in cui già ora possiamo toccare con mano i benefici di questi nuovi modi di spostarsi.
Grazie, ad esempio, ai servizi di Car sharing cittadino, vengono messe a disposizione degli iscritti un parco auto in diversi punti delle città. Chi vuole usufruire del servizio può liberamente accedere ad uno di questi mezzi, usandolo per il tempo necessario e parcheggiandolo nei luoghi riservati, una volta terminato l’utilizzo.
Ma in ottica di car sharing rientrano anche tutti i servizi di condivisione tra privati: il proprietario di un veicolo mette a disposizione la sua auto per più utilizzatori. Un aiuto concreto per abbattere i costi di gestione del proprio veicolo, rendendolo disponibile in giorni e orari specifici dietro pagamento di un rimborso spese da parte dell’utilizzatore.
Infine non dimentichiamoci di tutti i servizi car sharing con conducente, anch’essi già molto diffusi a livello nazionale.
In tutto questo l’elettrico inizia a mettere radici profonde. L’Osservatorio Smart & Connected Car della School of Management del Politecnico di Milano conferma che l’idea del noleggio elettrico si sta facendo strada anche in Italia.
Sfruttare il fenomeno del car sharing e puntare sull’elettrico è la combinazione vincente per il futuro della mobilità: proposte 100% elettriche che permettano la condivisione di mezzi sul territorio nazionale.
A che punto siamo con l’e-sharing?
La crisi sanitaria, economica e sociale che abbiamo vissuto in questi ultimi 2 anni ha portato anche ad una crisi della mobilità, a causa delle diverse misure di contenimento del COVID-19 che hanno avuto effetti importanti sulla mobilità delle persone.
Di fatto, il settore dei trasporti è stato tra i più colpiti durante la pandemia. Eppure la sharing mobility ha continuato a crescere, soprattutto nell’uso dei monopattini elettrici in sharing.
L’andamento quindi è quello che da mesi stiamo constatando: da un lato la crescita obbligata dell’elettrico, che si rivela il modo più efficace per attuare il cambio di paradigma per abbattere le emissioni e raggiungere gli obiettivi del 2030.
Dall’altro il boom del mercato dell’usato e della sharing economy, che si posiziona tra i comportamenti sostenibili più diffusi dagli italiani.
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